La marca tipografica è un disegno, uno stemma o altra rappresentazione grafica, utilizzata a partire dalla seconda metà del 1400 come marchio di fabbrica, per contraddistinguere le edizioni originali prodotte da uno stampatore.
Inizialmente la marca tipografica appare alla fine del volume, dopo il colophon. Successivamente, con l'affermarsi del frontespizio, figura sempre più spesso in questa nuova sede, eventualmente ripetuta anche al colophon. Nel Rinascimento, la necessità di armonizzare la marca tipografica coi restanti elementi del frontespizio, porta gli editori a variare le sue dimensioni o posizione, da un’opera all’altra.
Si tratta in genere di una incisione che rappresenta un emblema personale, un simbolo, uno stemma araldico. In una prima fase si tratterà di un semplice scudo con le iniziali del tipografo e simboli essenziali come una croce, un cerchio, un triangolo. Ma presto l'immagine si fa più complessa, e sempre più spesso è accompagnata da un motto. Riprende magari l'insegna di bottega, oppure nasce da un gioco di parole sul nome del tipografo (marca parlante) o da un richiamo al suo luogo di attività, dalla riproposizione di figure e simboli della tradizione classica e di quella cristiana. L’importanza dell’insegna costituiva una garanzia contro le numerose edizioni contraffatte; Manuzio, i Giunti e altri tipografi dovettero sempre fare i conti con le numerose imitazioni delle loro edizioni di maggior successo.
L'epoca aurea delle marche tipografiche durò appena un cinquantennio (1530-1580 circa) e costituisce, in tale periodo, un elemento di prim'ordine per l'ornamentazione del libro. Verso la fine del sec. XVI e per tutto il XVII la marca diventa invece sovraccarica di fregi e complicata nei simboli; più appariscente, più monumentale, ma pesante nella struttura e nei concetti, essa segue le sorti della decadenza dell'arte libraria; soltanto verso la fine del sec. XVIII ritorna più chiara e semplice, fino a ridursi a brevi sigle e monogrammi. Nel sec. XIX il suo uso decade.
In questa sezione sono state scelte le marche tipografiche più rappresentative appartenenti ai testi del patrimonio librario antico del Fondo Gallenga Stuart. Ogni volume viene presentato con la copertina, la pagina con la collocazione e il frontespizio nel quale compare la marca tipografica, seguita da una descrizione della medesima e dalle notizie biografiche riguardanti il tipografo, al quale appartiene la marca.
Stampatore | Descrizione della marca | Documenti | |
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Eredi di Filippo Giunta - Firenze 1522 |
Giglio fiorentino sorretto da due putti. Motto: “Nil candidius”. |
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Eredi di Aldo Manuzio il vecchio - Venezia 1543 |
Àncora con delfino e la scritta: “Aldus”. In cornice. |
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Valgrisi, Vincenzo - Venezia 1545 |
Serpente attorcigliato ad un bastone a forma di tau sostenuto da mani uscenti da nuvole. |
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Imperatore, Bartolomeo - Venezia 1546 |
Imperatore romano, col piede destro sul globo, tiene con la mano destra uno scudo, con la sinistra un vessillo, con le iniziali S.P.Q.R. A destra un’aquila. |
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Giolito De’ Ferrari, Gabriele - Venezia 1548 |
Fenice su fiamme che si sprigionano da anfora recante le iniziali G.G.F. L’anfora è sorretta da due satiri alati. Motto: “De la mia morte eterna io vivo. Semper eadem” |
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Biondo, Michelangelo - Venezia 1549 |
Albero di palma con due putti in basso ed uno sospeso ad un ramo. Motto: “Constans animus digna feret premia”. |
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Torrentino, Lorenzo - Pescia 1555 |
Stemma dei Medici e veduta di Firenze. In cornice figurata. |
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Rossi, Giovanni - Venezia 1557 |
Mercurio, con in mano il caduceo, poggia il piede sinistro sul globo. |
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Onofrio Farri e fratelli - Venezia 1559 |
Sole rappresentato come un viso tra le fiamme e raggi di luce. In cornice. |
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Nicolini, Domenico e Cornelio - Venezia 1559 |
Minerva seduta, con elmo piumato, tiene con la mano sinistra il palladio. Intorno simboli di guerra (barili, cannoni, tromba). In cornice. |
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Comin da Trino - Venezia 1564 |
Fascio di frecce legate con un nastro su cui è scritta la parola Unitas. In cornice. Motto: “Concordia parvae res crescunt” |
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Sansovino, Francesco – Venezia 1567 |
Uomo sdraiato in terra sotto la luna. In cornice |
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Eredi di Marchiò Sessa – Venezia 1569 |
Pegaso in volo. Sullo sfondo una città. In cornice |
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Manuzio, Aldo il giovane – Venezia 1575 |
Aquila imperiale su corona posta come cimiero di uno scudo contornato di foglie di acanto. Nello scudo aquila su àncora e delfino. Effigie di Aldo Manuzio il vecchio. In cornice. |
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Giunti - Firenze 1581 |
Un giglio fiorentino sorretto da due putti ai lati | vedi | dettagli |
Varisco, Giovanni – Venezia 1581 |
Sirena coronata, bicaudata, che tiene la due code alzate con le mani |
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Manuzio, Aldo il giovane Venezia |
Àncora con delfino. Anfora inclinata da cui cadono gocce su una pianta. In fregio con altre anfore con volto umani. Motto: “A poco a poco” |
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Compagnia Minima – Venezia 1594 |
Colomba con ramoscello di olivo nel becco poggiata su un tronco d’albero. In cornice figurata |
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Misserini, Niccolò – Venezia 1606 |
Vite con grappoli accollata ad un bastone. In cornice figurata. Motto: “Vinea mea electa ego te plantavi” |
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Muschio, Andrea – Venezia 1608 |
Ippogrifo poggia su un libro chiuso posto sopra il mondo. In cornice figurata. Motto: “Sic mihi atque aliis” |
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Baldini, Vittorio – Ferrara 1616 |
Dedalo vola su un paesaggio campestre |
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Ciotti, Giovanni Battista – Venezia 1620 |
L’ Aurora: una donna tiene nella mano destra una ghirlanda di fiori ed avanza tra le nuvole spargendo petali. In cornice figurata. Motto: “Micat aurea Phoebo”. |
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Bidelli, Giovanni Battista – Milano 1620 |
Gatto con un topo in bocca. In basso al centro, le iniziali “GBB” sormontate da doppia croce. In cornice figurata. | vedi | dettagli |
Imberti, Gerardo – Venezia 1625 |
Colomba di profilo su monte a tre cime. In cornice figurata. Motto: “Hinc silens hinc loquax”. | vedi | dettagli |
Sarzina, Giacomo – Venezia 1626 |
Allegoria di Venezia: una donna coronata seduta su un leone in un lembo di terra in mezzo al mare, tiene nella mano destra uno scettro e con la sinistra getta in mare un anello; paesaggio sullo sfondo. In cornice figurata. Motto: “Potens ubique merito”. | vedi | dettagli |
Baba, Francesco 1627 |
Sole meridiano con volto umano. In cornice. | vedi | dettagli |
Ginammi, Marco – Venezia 1630 |
La Speranza: una donna con le mani giunte poggia il braccio sinistro su un’àncora e volge lo sguardo verso il sole; paesaggio con edifici sullo sfondo. In cornice figurata. Motto: “Spes mea in Deo est”. | vedi | dettagli |
Camusat, Jean – Parigi 1636 |
Giasone con il vello d’oro e il drago. In cornice figurata. Motto: “Tegit et quos tangit inaurat”. | vedi | dettagli |
Ex Officina Elseviriana – Lugdunum Batavorum 1649 |
Un saggio ai piedi di un albero frondoso. Motto: “Non solus”. | vedi | dettagli |
Pezzana, Niccolò – Venezia 1677 |
Un giglio fiorentino. In cornice figurata. | vedi | dettagli |
Accademia della Crusca – Firenze 1684 |
Un frullone (buratto) contornato da spighe di grano. Motto: “Il più bel fior ne coglie”. | vedi | dettagli |
van der Aa, Pieter – Lugdunum Batavorum (Leida) 1692 |
32-Mercurio e Minerva con i loro attributi. Motto: “Hac itur ad astra”. | vedi | dettagli |
Trissino dal Vello d’Oro – Verona 1729 |
Vello d’oro su un albero custodito da un serpente. Motto: “To zetoumenon aloton” in greco, cioè “Chi cerca trova”. | vedi | dettagli |
Pasquali, Giambattista – Venezia 1755 |
Minerva al centro di raggi luminosi sostiene uno scudo con la sinistra e un libro con la destra. In cornice figurata. Motto: “La felicità delle lettere”. | vedi | dettagli |
Dalla Volpe, Lelio – Bologna 1762 |
Allegoria di Bologna: guerriera (Minerva) con una lancia. | vedi | dettagli |