Linee di ricerca
SCRITTURA E IMMAGINE
L’area di ricerca comprende un ventaglio di indagini che si diversificano nei contenuti, nella metodologia e nella prospettiva di studio, ma che al contempo ripercorrono e analizzano i rapporti tra scrittura e immagine: in un’opera specifica come Bestie del ‘900 di Palazzeschi, in un genere testuale come il catalogo d’arte o i taccuini scientifici di viaggio, oppure più ampiamente nella produzione artistica e letteraria di un preciso momento storico-culturale. Le relazioni che intercorrono tra scrittura, specie se eseguita con fine d’arte, e immagine convogliano anche altri dispositivi di senso e supporti testuali fisici o digitali: da un lato, il picturebook, con le sue specificità narrative, didascaliche, stilistiche e iconografiche, dall’altro, il trattato di scrittura come prodotto del genere rinascimentale della letteratura di paratesto e come veicolo di alfabeti visuali in fieri.
Sandro Natalini
I percorsi del libro illustrato, fra storia, semiotica e iconologia
L'oggetto della ricerca riguarda l'illustrazione editoriale intesa nella sua più ampia accezione, quale linguaggio complesso e declinabile in molte varianti: autonomo, individuale, autoriale, didascalico o narrativo, ma con la caratteristica precipua che prima di tutto è finalizzato ad un progetto e fa parte di un sistema più complesso di comunicazione. Lo studio, nello specifico, attraverso un'analisi storica, semiotica e iconologica sarà incentrato sul picturebook, con le sue specifiche modalità narrative e il suo linguaggio stilistico in continua evoluzione. La caratterizzante interdipendenza della sua duplice natura di canale testuale narrante e iconografico, attraverso l'analisi degli elementi strutturali presenti nell'albo illustrato permetterà una riflessione critica sulla produzione di questo genere letterario.
Martina Pazzi
La trattatistica di scrittura del Cinquecento: per una riflessione meta-scrittoria dagli alfabeti figurativi e visuali dei manuali rinascimentali al calligrafismo nelle font digitali
La ricerca si pone come obiettivo primario l’analisi sistematica, insieme bibliologica, paleografica e semiotica, dei trattati cinquecenteschi sull’insegnamento dell’ars scribendi, dalla nascita del genere, more geometrico, agli album calligrafici finalizzati all’esecuzione delle lettere ‘per pratica’, sulla scorta della canonizzazione del corsivo italico operata dal vicentino Ludovico degli Arrighi nelle prime decadi del ’500 (La Operina da imparare di scrivere littera cancellarescha, 15221a ca. e Il Modo de temperare le penne, 15231a ca). Muovendo da una ricognizione degli studi bibliologici e paleografici, il progetto si propone di indagare questo filone della letteratura di paratesto sub specie semioticae, focalizzandosi sul rapporto tra scrittura eseguita con fine d’arte e immagine, oggettivato in un repertorio di alfabeti visuali, modelli di ductus e ‘scrizione’, corredo di rebus, sonetti figurati e costruzioni architettoniche del segno alfabetico. Lo studio dell’apparato paratestuale, in cui convogliare una catalogazione dei frontespizi dei trattati rinascimentali e manieristici, previo censimento di un corpus italiano e ispanico, e dei rimandi intertestuali con l’iconografia coeva – parallelismo tra motivi calligrafici e ‘raffaellesche’ – si rende funzionale a identificare ‘l’orizzonte d’attesa’ del lettore grafico, allargando il raggio della ricezione delle ‘bellissime lettere’ esemplificate in questa campionatura di operette ai moderni laboratori di calligrafia e all’editoria e al design contemporanei e riflettendo criticamente sull’influsso esercitato dal calligrafismo sulla progettazione dei tipi a stampa, secondo una spirale di influssi che dal piano della scrittura a mano si riverbera, in termini di ‘rimediazione’ e ‘ipermediatezza’, sulle font digitali emulative di quei disegni
Anna Pelliccia
Esplorare le esplorazioni. Scrittura e iconografia nei taccuini di viaggio di Charles Darwin e degli scienziati europei del XIX secolo
La ricerca intende studiare i taccuini e le relazioni di viaggio degli scienziati del XVIII-XIX secolo, con particolare riferimento al naturalista inglese Charles Darwin. Attraverso l’analisi della “cultura dell’esplorazione”, si analizzano le relazioni tra questo studioso ed i maggiori scienziati dell’epoca. Particolare attenzione verrà posta nello studio dei rapporti tra scrittura e immagine nei notebooks, nei taccuini, nel diario di viaggio e nel Journal of Researches di Charles Darwin anche attraverso un approfondimento comparativo con altri scrittori di viaggio. La trattazione del problema traduttivo e linguistico degli scritti di Charles Darwin occupa un posto fondamentale per esplorare la genesi e lo sviluppo di opere fondamentali nella storia della scienza e dell’editoria.
Davide Pairone
Il catalogo d'arte: storia, caratteri e funzioni di un dispositivo intertestuale
La vita delle opere d'arte si svolge su differenti piani di diffusione, fruizione e valutazione e questo progetto di ricerca si prefigge il compito di analizzare uno di questi livelli in particolare. La complessa rete di relazioni che sussiste fra documentazione visiva delle opere, schedatura e valutazione offre un campo di analisi che si ritiene fecondo e solo in parte esplorato in ambito internazionale e soprattutto nazionale. Il catalogo d'arte, quindi, che dalla sua forma basilare di lista o enumerazione si sviluppa come articolato oggetto di senso, assume diverse funzioni fondamentali nel sistema dell'arte. Le diverse tipologie come i cataloghi di mostra o i cataloghi d'asta si inseriscono in una posizione intermedia fra i testi di storia dell'arte e i portfolios dei giovani artisti e si configurano come una delle tappe nel percorso di storicizzazione e canonizzazione di singoli artisti, correnti, movimenti e scuole. I cataloghi sono particolari vettori di senso, fenomeni semiotici analizzabili in prospettiva sincronica e diacronica per valutarne le articolazioni interne, i contesti, gli sviluppi ed il ruolo scientifico ed istituzionale che vanno ad occupare. In questa prospettiva appare di particolare importanza la focalizzazione sull'interazione fra immagini di documentazione (inizialmente disegni ed incisioni fino all'attuale dominio della riproduzione fotografica) e i differenti tipi di scrittura d'arte presenti nei cataloghi. Più in generale nel catalogo si concretizza un preciso atteggiamento epistemologico, a nostro parere decisivo nella cultura occidentale moderna e nella definizione del concetto stesso di arte. Gli ambiti disciplinari di una siffatta indagine sono eterogenei: uno studio dei cataloghi d'arte si situa al punto di intersezione di diverse discipline come l'estetica e la critica, la storia, la sociologia e la semiotica dell'arte. Per questo motivo sarà necessario prestare particolare attenzione nel determinare la metodologia dell'analisi e nell'applicare strumenti teorici ibridi e desunti da diversi campi disciplinari, tramite i quali valutare i documenti e i casi esemplari.
Chiara Gaiardoni
Tra scrittura e figura: da Monti al primo Leopardi
La ricerca mira all’analisi critica dei punti d’incontro tra letteratura e arti figurative all’interno di un preciso segmento culturale: tra fine del Settecento e inizio dell’Ottocento italiano. Il lavoro riconosce l’importanza primaria dell’elemento testuale, cercando al contempo di considerare la sua tangenza con l’espressione figurativa; si rivolge allora ad alcune figure prime della nostra tradizione letteraria (Leopardi, ma anche Monti, Foscolo e Giordani), e ai loro legami con le arti visive, articolandosi in diversi percorsi: una prima parte è dedicata al motivo dei “pantheon”, ovvero l’elenco e la processione laica dei Grandi; una seconda parte agli exempla virtutis e alle figure denominate ‘di condensazione’ (come la romana Virginia) che si caricano di nuovi significati tra XVIII e XIX secolo.
Zhoreh Montaseri
Aldo Palazzeschi tra parola e immagine. Bestie del 900: studio critico e semiotico di un opera irriverente
Il progetto di ricerca intende analizzare il rapporto parola – immagine per quanto concerne lo studio delle novelle raccolte nel volume Bestie del ‘900, scritto da Aldo Palazzeschi e successivamente illustrato dal pittore senese Mino Maccari. Si propone un’analisi semiotica di Bestie del ‘900, nella sua versione pittorica e in quella letteraria, per comprendere le peculiarità di ciascuna versione di quest’opera che ha segnato la letteratura italiana e che ha chiesto al fruitore un doppio impegno, quello della fruizione squisitamente letterale del testo e quello della fruizione per immagini. Analizzeremo le due tipologie di fruizione, tenendo in considerazione la teoria della semiotica del testo e quella della semiotica della pittura.
IL FUTURO DEL LIBRO E DELLA BIBLIOTECA. DAL TESTO CARTACEO ALLA RISORSA ELETTRONICA
Come ci rapportiamo di fronte ad un ebook? Come cambia la nostra percezione di libro con l'entrata in scena delle nuove tecnologie? In quest'epoca di grandi trasformazioni come cambia l'istituzione bibliotecaria? I numerosi scenari che si prospettano nell'attuale fase di transizione dal libro tipografico all'ebook, dalla biblioteca come luogo di conservazione a spazio di condivisione e comunicazione) sono al centro di questo nucleo di ricerca. Un nucleo di studi che parte dalla nascita della stampa per seguire un percorso in cui la biblioteca, il testo e il libro come oggetto materiale e intellettuale, hanno rappresentato il principale veicolo di conoscenza della società occidentale, un veicolo che a contatto con le rivoluzioni dell'età digitale si modifica e si ristruttura acquisendo nuove potenzialità.
Enrico Bocciolesi
E-book: il futuro del libro. Applicazione e uso del testo elettronico in ambito didattico e formativo
Il progetto muove dalle recenti “ri-mediazioni” del testo, da cartaceo a digitale, con l’intento di analizzarne le nuove possibilità e prospettive proposte dall’attuale contesto. L’evoluzione del dispositivo di lettura, mutato sia nell’aspetto, sia nelle strutture contenutistiche - caratterizzate dalla contemporanea multimedialità delle pagine -, pone di fronte a nuovi ambiti di indagine e riflessione scientifica. L’applicazione e uso di queste forme di testualità, è condizionata dalle caratteristiche (in costante evoluzione) dei contenitori di testi digitali o device di lettura. L’obiettivo è quello di proporre un possibile approccio all’analisi evolutiva del testo, da materiale a virtuale, al significato emergente di e-book e etext a livello sociale, proponendo applicazioni pragmatiche in ambienti di formazione.
Andrea Tafini
Il libro a stampa e il suo percorso nella storia europea dall'età moderna all'età contemporanea. Studio di un oggetto materiale e di uno strumento intellettuale per un nuovo modello d'interpratazione
Riordinando e analizzando criticamente decenni di studi sul libro tipografico, sulla cultura della stampa e sull'impatto di questa nella storia, la ricerca si propone di utilizzare alcune tra le principali linee teoriche che si sono intersecate negli anni per analizzare la realtà contemporanea di transizione tra testo cartaceo e testo elettronico, tra editoria tradizionale ed editoria digitale; il fine è quello di creare un modello d'interpretazione dei cambiamenti in atto nella filiera del libro mettendo al centro delle nuove dinamiche editoriali e produttive l'ebook. Attraverso un'iniziale panoramica sullo stato attuale del dibattito storiografico, confrontato con i lavori del passato, questa ricerca vuole delineare un percorso in cui il libro, visto come oggetto materiale e intellettuale, è analizzato a partire dalla sua piena affermazione in età moderna fino a risalire all'età contemporanea più attuale, in cui le nuove tecnologie e le interazioni con il web stanno mutando profondamente le caratteristiche e l'idea stessa di libro.
Giovanna Spina
Lo spazio della biblioteca contemporanea tra dimensione fisica e cognitiva
Perché viaggiare per luoghi lontani quando la biblioteca consente già un viaggio nello spazio e nel tempo, rimanendo seduti consultando o leggendo un libro?
Come un racconto a più strati, la biblioteca conserva la narrazione della produzione scritta del passato e la offre al futuro dell’uomo come inizio di una nuova narrazione e come ripresa. Il libro, testimone parlante di un’epoca, è l’oggetto primario della biblioteca da custodire e da salvaguardare dall’incuria e da una possibile distruzione. Le culture, anche quelle più antiche, erano consapevoli del valore del libro tanto da creare nella città uno spazio particolare per la sua conservazione: questo spazio è la biblioteca. Ma come riproporlo oggi? Secondo quali modalità? Con quali funzioni? Da queste ed altre domande prende il via il progetto di ricerca, che mira ad integrare la dimensione bibliografica, spaziale ed architettonica della biblioteca in una prospettiva semiotica.
LA SCRITTURA IN CHIAVE SEMIOTICO-ANTROPOLOGICA
L’area di ricerca abbraccia un ampio orizzonte, oltre la scrittura alfabetica. Le "scritture", in senso antropologico e semiotico, sono sistemi di segni complessi dotati di un proprio significato culturale e in grado di dar conto dell'emergere del senso in contesti diversi. Scritture dunque come meccanismi di creazione di senso e realtà, come strumenti di potere e conoscenza dei mondi che ci circondano.
Ana López Rico
La rappresentazione dell’eroe attraverso i diversi tipi di scrittura
Sulla base cronologica di alcune importanti testimonianze testuali e dell’utilità della semiotica e delle teorie narratologiche, come strumenti che rendono possibile l’analisi delle narrazioni eroiche, il progetto di ricerca si propone di analizzare il rapporto fra i differenti tipi di eroe e l’evoluzione e la storia della scrittura, attraverso lo studio delle motivazioni che hanno portato alla realizzazione di tali scritture e dei loro diversi supporti fisici.
Chiara Martini
Translating the South. La resa delle varietà linguistiche nelle traduzioni italiane dell’opera di Flannery O’Connor e altri scrittori del Sud Americano
Il lavoro si propone, attraverso una lettura in chiave semiotica dei fenomeni di traduzione, di mettere in discussione l'assunto dell'intraducibilità dei dialetti e delle varietà linguistiche. A questo scopo saranno analizzate le traduzioni italiane di una serie di testi di riferimento della letteratura americana in cui compaiono le varietà dell'African American Vernacular English e del Southern White Vernacular English, e in particolare le traduzioni dell'opera della scrittrice Flannery O'Connor. L'analisi delle strategie messe in campo da diversi traduttori permette di evidenziare pratiche stereotipanti delle lingue minoritarie come l'African American Vernacular English, ma anche arbitrarie standardizzazioni del diverso linguistico. Gli esempi analizzati indicano la semiosi traduttiva come utile metafora delle complesse dinamiche di interazione con l'alterità.
Francesca Chiappalone
Fenomenologia dell'addio. Epiloghi e conclusioni tra letteratura e audiovisivo
Il progetto di ricerca intende indagare il ‘finale’ di una storia, ovvero le sue relazioni con gli scopi narrativi e con i significati che autore, lettore e spettatore cercano nel racconto. Partendo da alcune riflessioni legate alla semiotica della cultura, in particolare dalle osservazioni del semiologo Juri Lotman, verrà analizzato l'epilogo come struttura portatrice di senso, come tendenza artistica e necessità collettiva. L'importanza problematica che la fine ha all'interno della vita come nella creazione artistica, la tendenza ad attribuire un senso che si accompagna alla segmentazione della realtà, la cornice di un testo, sono alcune delle riflessioni che, con l'aiuto delle teorie strutturaliste e delle "politiche del senso" di Roland Barthes, verranno approfondite per una lettura intertestuale. Uno studio più specifico del percorso narrativo, seguendo inizialmente le indicazioni di Christian Metz, padre della semiotica del cinema, sarà la chiave d'accesso alla lettura del finale nella sua problematicità e all'interno della sua metamorfosi da conclusione scritta a epilogo audiovisivo. L'esame di alcuni adattamenti - che dal libro porteranno il racconto dentro il film e il serial tv – supporterà le teorie e gli spunti riflessivi in campo semiotico, per una comprensione dei significati, dei contesti e delle possibili alterazioni all'interno del finale narrativo.
Mehrnaz Montaseri
Ambiti, origini e storia della scrittura persiana. I tappeti come forme testuali
Con questo progetto si intende indagare sulle origini della scrittura in Persia e quindi sulle origini delle più antiche forme finora conosciute, ripercorrendo le tappe fondamentali di questo percorso evolutivo. Uno dei più importanti supporti utilizzati per veicolare messaggi è stato ed è il tappeto. I tappeti rappresentano una forma di espressione e di comunicazione attraverso messaggi visivi. Il linguaggio di tappeti viene analizzato ricavandone i significati e i messaggi che trasmettono.
Matteo Baraldo
Scritture di guarigione. Per una semiotica dell'amuleto scritto abissino
Oggetto del progetto di ricerca e' un particolare tipo di manoscritto pergamenaceo usato come amuleto, a cui comunemente in letteratura ci si riferisce come “rotolo magico-protettivo” o “di guarigione spirituale”. La presente ricerca si propone di contestualizzarlo all'interno della tradizione scrittoria etiopica e di analizzare il senso del corpus testuale raccolto. Il progetto tenderà a collocare lo studio del rotolo magico protettivo nel più ampio quadro teorico della semiotica. Il testo verrà colto nel “dialogo” con gli altri testi fondamentali della cultura del Paese e nell'interazione con le pratiche sociali (considerate come organizzazioni testuali), usando la ricerca etnografica come strumento applicato allo studio dei sistemi di segni e dei processi di significazione. L'incursione nel contesto tramite la ricerca sul campo in Etiopia, oltre a facilitare l'interpretazione dei testi, potrà inoltre rivelarsi funzionale all'identificazione e alla conservazione di un patrimonio culturale a rischio d'estinzione. Ciò permetterà di cogliere l'opportunità unica di studiare gli aspetti salienti del rotolo magico-protettivo prima che esso diventi soltanto patrimonio manoscritto all'interno di fondi bibliotecari. In un'ottica più allargata l'approccio diacronico abbraccerà la scrittura nel suo complesso, specialmente gli aspetti plastici che mostrano un evidente processo di trasformazione parallelo a quello degli amuleti scritti.
Luca Guerra
Le prestazioni biopolitiche della scrittura
All’incrocio tra etnologia, antropologia e semiotica cercheremo di far emergere la capacità della scrittura di articolare quel cruciale luogo delle relazioni intersoggettive che formano l’ordine del politico. Entro tale quadro, proveremo a seguire le pratiche scrittorie, in sinergia con una pluralità di altre pratiche di vita, nella soglia che articola la tradizione comunitaria del dono e del debito di contro-dono con la diversa consuetudine del prestito e del debito formalizzato, fin dalle registrazioni sumeriche. Cercheremo di capire in quale misura tale soglia sia anche quella che separa le società del comando da quelle che lo espellono. Dedicheremo particolare spazio alla modernità, per capire se i bersagli biopolitici, cioè – secondo l’avviso di Foucault – il corpo e la popolazione, abbiano anch’essi una trascurata dimensione semiografica.