L’evento, promosso da Francesca Malagnini, si inquadra nell’ambito della collaborazione con l’ateneo di Nates con cui la Stranieri ha attivi due programmi di doppie lauree
Nel 2020 il convegno si aggiornerà a Nantes
Senza le favole si perderebbe tutta la saggezza del mondo.
Genere letterario a volte considerato ‘minore’, la favola, invece, ha di fatto veicolato nei secoli il portato culturale, tradizionale ed etico di intere civiltà, a volte commuovendoci, a volte spaventandoci, altre facendoci sognare. Essa ha sempre avuto il potere di legare insieme racconto popolare e letterario e questi al teatro e al cinema, attraversando paesi e culture, ed investendo i due canali della comunicazione, l’oralità e la scrittura.
Del senso storico-linguistico, letterario, filosofico e semiotico della favola si parla oggi alla Stranieri nell’ambito di un convegno di internazionale nato dalla collaborazione tra l’ateneo di Palazzo Gallenga e quello di Nantes, i quali da tempo hanno attivi programmi di scambio Erasmus, di visiting professors e ben due corsi di doppie lauree magistrali (Promozione dell’Italia e del Made in Italy, PRIMI, e LM Comunicazione pubblicitaria, storytelling e cultura d’immagine, COMPSI).
Molti e tutti di grande interesse gli interventi in programma, voluti dal comitato scientifico del convegno, composto da Francesca Malagnini, Catherine Lanfranchi, Antonio Catolfi e Walter Zidarič. Nel 2020 l’evento avrà il suo secondo tempo all’Università di Nantes.