Corsi di Alta Cultura online: bilancio dell’edizione aprile-giugno 2020 - programma dell’anno accademico 2020/21

Corsi di lingua e cultura italiana: programma didattico per l’autunno 2020

1 luglio 2020

Il 5 marzo scorso il portone di Palazzo Gallenga si è chiuso a causa del Coronavirus, ma l’ateneo doveva proseguire l’attività didattica dei corsi d’italiano già avviati e continuare ad assicurare la diffusione della cultura italiana nel mondo, quale sua prima e più antica vocazione istituzionale.

Già la settimana successiva alla sospensione della didattica nelle aule, si è dato corso all’insegnamento dell’italiano da remoto alle classi studenti presenti in quel mese in Ateneo.

Nella conferenza stampa svoltasi oggi nell’aula magna della Stranieri, la Rettrice Grego Bolli ha annunciato che a partire dal prossimo settembre si è deciso di riattivare i corsi di lingua e cultura italiana in presenza. Una decisione coraggiosa, che risponde all’esigenza del confronto vivo che l’acquisizione di una lingua straniera impone. Le lezioni in classe saranno tramesse online, così da consentire a coloro che non avranno la possibilità di recarsi in Italia di vedere (ed anche partecipare!) da casa quanto si fa in classe.

Si è tuttavia subito sentita l’esigenza di fare risuonare lontano e con la maggior forza possibile la voce più viva ed autentica dell’Ateneo: è nata così l’idea attivare alcuni cicli online dei prestigiosi corsi di Alta Cultura, con i quali l’Università per Stranieri di Perugia ha dato avvio alla sua storia centenaria.

Il primo ciclo di lezioni - svoltosi dal 20 al 24 aprile - ha avuto a tema la figura storica di Francesco di Assisi.

Elvio Lunghi e Maria Rita Silvestrelli per la Storia dell’Arte, Stefano Ragni per la Storia della Musica, Fabio Melelli per quella del cinema italiano e Roberto Biselli per nostro Teatro hanno così dato vita ad una serie di approfondimenti della figura del Poverello di Assisi

L’esito dell’esperienza è stato più che lusinghiero; molte sono state le voci che da più parti del mondo hanno manifestato il loro apprezzamento per l’iniziativa, sia attraverso la chat prevista nella diretta che messaggi mail.

È partito così il secondo ciclo di lezioni, che ha avuto luogo dal 14 al 28 maggio prendendo in esame la figura di Raffaello di Urbino, in occasione del quinto centenario della morte del pittore. Stesso team, stesse discipline a comporre un composito ritratto dell’urbinate.

Numerosi tra organismi ed associazioni culturali, in Italia e all’estero, hanno diffuso nel loro ambito il ciclo di lezioni raffaelliane, come alcuni Istituti italiani di cultura all’Estero, dipartimenti di Università estere in cui si insegna la nostra lingua, gruppi di italianisti ed amanti della Storia dell’Arte italiana.

Il mese di giugno ha visto dedicare il terzo ciclo di conferenze (15-19 giugno) alla nostra regione - Umbria terra d’arte -, con l’intento di muovere interesse turistico e culturale nei confronti di un territorio ricco di preziose gemme monumentali, artistiche e naturali.

E la buona notizia è che alcuni istituti scolastici, italiani e stranieri, hanno proposto di inserire questo ciclo di lezioni nel loro prossimo programma didattico, moltiplicandone così l’audience.

Le conferenze di Alta Cultura in live streaming hanno complessivamente ottenuto più di 9.000 visualizzazioni.

Con questa stessa formula le conferenze di Alta Cultura riprenderanno nel mese di settembre, continuando a segnare la traccia storica tra l’Università per Stranieri, Perugia e l’Umbria.

Con tale iniziativa l’Università per Stranieri intende continuare a dar voce a una forma di divulgazione alta, ma accessibile al grande pubblico, sull’Umbria e sulle sue tradizioni storiche, rivolta sia agli studenti stranieri che intendano venire a Perugia a studiare la nostra lingua sia ad appassionati ed esperti della storia della civiltà dell’Italia mediana, in tutte le sue declinazioni.

Saranno tre i prossimi cicli di lezioni, dedicati ad altrettante figure centrali nella cultura italiana, pur pertenenti ad ambiti e periodi molto diversi tra loro: Dante, Goldoni e Pinocchio. Anche il programma settembrino presterà particolare attenzione a Perugia, per gettare poi lo sguardo sul contesto dell’Italia intera.

Così parlando di Dante - del quale cadrà nel 2021 il settimo centenario della morte (Ravenna 1321) - verranno esaminati i legami con la decorazione della chiesa di San Francesco in Assisi (Elvio Lunghi) e con gli affreschi di Signorelli nel Duomo di Orvieto (Maria Rita Silvestrelli). Dante nel cinema sarà l’oggetto della lezione di Fabio Melelli, così come nel teatro (Roberto Biselli) e nella musica (Stefano ragni).

Nel ciclo dedicato a Goldoni si parlerà del suo soggiorno a Perugia, ospite della famiglia Antinori prima proprietaria di Palazzo Gallenga Stuart (Maria Rita Silvestrelli), e poi nel più ampio contesto della cultura italiana del XVIII secolo e in particolare del ruolo svolto dal suo teatro (Roberto Biselli), cogliendone le influenze esercitate nel campo della musica (Stefano Ragni), delle arti figurative (Elvio Lunghi) e del cinema (Fabio Melelli).

Infine, Pinocchio, polisemica e celeberrima figura del romanzo italiano per ragazzi, di cui il team dei docenti del corso approfondirà valenze e diramazioni, ciascuno privilegiandone un aspetto particolare: dagli automi nell’arte (Elvio Lunghi), alle illustrazioni che si sono fatte del burattino più famoso del mondo (Maria Rita Silvestrelli), alla sua stori cinematografica (Fabio Melelli), i suoi riverberi musicali (Stefano Ragni) e teatrali (Roberto Biselli).

I docenti

Stefano Ragni, docente di Storia della musica, è studioso di formazione umanistica e di solida preparazione accademica; giornalista, è nota la sua formidabile attività di divulgatore di musica. Raggiunge il pubblico con concerti, conferenze, seminari, master-classes e corsi di specializzazione, insieme con l’inseparabile pianoforte. Laureato in filosofia teorica, in possesso di tre diplomi musicali (pianoforte, direzione di coro, composizione), ha insegnato nel Conservatorio F. Morlacchi di Perugia ed è attualmente docente all’Università per Stranieri, sia nei corsi di lingua che nei corsi di laurea. Il suo corso di Storia della musica italiana è stato letto da studenti di tutto il mondo, i suoi libri di argomento musicale, da Goldoni a Cristina di Svezia, da Rousseau a George Sand, Haendel, Casanova, Goethe, Gustavo III e Re Teodoro di Corsica sono presenti in tutte le biblioteche universitarie. Per i suoi studi su Mazzini e la musica è stato nominato membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario mazziniano (2005). Recentemente è stato accolto nel consiglio direttivo della Fondazione Simonetta Puccini di Torre del Lago. Ospite fisso della Società Dante Alighieri del Vallese per la quale tiene da tempo conferenze e seminari sulla Storia della Musica Italiana.

Fabio Melelli è docente di Storia del Cinema italiano nei corsi di Lingua e Cultura italiana dell'Università per Stranieri di Perugia. Giornalista, critico cinematografico, collabora con il Dizionario Biografico degli Italiani. È autore e coautore di oltre trenta volumi. Tra le sue ultime pubblicazioni: I film di Aldo Fabrizi (2016), L'Umbria sullo schermo. Dal cinema muto a don Matteo (2016), La Tv prima e dopo Carosello (2017), La pista dei sogni. Federico Fellini tra cinema e sogno (2019). Nel 2014 e nel 2016 ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti nell'ambito del Premio Nazionale "Domenico Meccoli. Scrivere di cinema".

Roberto Biselli è attore, regista, direttore artistico del Teatro di Sacco di Perugia: si è diplomato 1979 alla “Bottega Teatrale” di Firenze, avendo insegnanti quali Vittorio Gassman, Orazio Costa, Giorgio Albertazzi, Anthony Quinn, Gigi Proietti. Dopo aver lavorato con Maurizio Scaparro, Pino Micol, Carlo Quartucci, Luca Ronconi, tra gli altri, è divenuto egli stesso regista, curando la direzione e l’allestimento di molte produzioni teatrali. Dal 2016 è Professore di Storia del Teatro italiano presso l’Università per Stranieri di Perugia. È anche Direttore artistico e ideatore di Todi Off nell’ambito dell’ultratrentennale Todi Festival.

Elvio Lunghi si è laureato nel 1981 in Lettere moderne, indirizzo di Storia dell’arte, presso l’Università degli Studi di Perugia. Nel 1987 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte medievale presso la Sapienza di Roma. Appena laureato, ha cominciato a insegnare Storia dell’arte presso l’Università per Stranieri di Perugia, prima nei corsi di Lingua e cultura italiana e poi nei corsi di laurea. Dal 2004 è professore associato in Storia dell’arte medievale.

Maria Rita Silvestrelli insegna storia dell’arte nei corsi di lingua e cultura italiana presso l’Università per Stranieri di Perugia. Ha dedicato numerosi lavori ai cantieri dei principali monumenti della Piazza di Perugia il Palazzo dei Priori, la cattedrale di San Lorenzo, l’acquedotto di Monte Pacciano, la Fontana Maggiore di Nicola e Giovanni Pisano e quella frammentaria di Arnolfo di Cambio. Si è occupata di pittura del Quattrocento con saggi e studi in particolare su Ottaviano Nelli, Gentile da Fabriano, Pellegrino di Giovanni, Bartolomeo e Giapeco Caporali; è coautrice di una monografia su Pintoricchio. Ha fatto parte dei comitati scientifici di varie mostre fra cui recentemente quella dedicata a Raffaello dall’ Accademia Carrara di Bergamo (2018).


Elvio Lunghi ha parlato dei dipinti di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi; Maria Rita Silvestrelli dei dipinti di Benozzo Gozzoli in San Francesco a Montefalco, Stefano Ragni di san Francesco nella musica, Fabio Melelli di san Francesco nel cinema muto del primo Novecento, Roberto Biselli di san Francesco trovatore e il suo ruolo nella rinascita del teatro medievale.