Corso di alta cultura "Reinventare l’Italia. La cultura italiana fra Resistenza e Ricostruzione (1943-1948)"

5-10 giugno 2023

papaveri rossi

A 80 anni dalla fine del fascismo (1943-2023) il corso si propone di effettuare un percorso nella storia della cultura italiana negli anni della Resistenza, della Liberazione e della Ricostruzione: come l’Italia si ripensa e attraverso quali riferimenti si reinventa a partire dall’esperienza del regime che rappresentava un modello negativo da superare.

Verranno studiati il contesto storico-politico e gli orientamenti ideali (anche nella loro proiezione internazionale) che si coagulano nel costituzionalismo democratico della carta repubblicana ma anche la produzione letteraria, architettonica e l’immaginario cinematografico, che, ad esempio con il neo-realismo, presenta al mondo l’immagine dolente di un paese ferito ma anche pieno di speranze di riscatto e di rinascita, dopo il ventennio culminato nell’alleanza con il nazismo, nelle leggi razziste e nella seconda guerra mondiale, che riduce il paese a un cumulo di macerie materiali e spirituali.


5 giugno

Un popolo costituente

Nadia Urbinati

La elezione dell'Assemblea costituente è la carta di identità dell'Italia protagonista della guerra di Liberazione. È la prima volta nella storia del nostro Paese che il popolo stesso attraverso i partiti si fa sovrano e decide di darsi leggi. Nella mia lezione intendo mettere in luce questo aspetto della democrazia costituente e mostrare, anche attraverso la comparazione con altre forme di costituzionalismo, come sia ragionevole dire che la storia della democrazia in Italia cominci con la Resistenza e si concretizzi con la scrittura della Costituzione.


Nadia Urbinati

Nadia Urbinati è professoressa di Teoria politica presso la Columbia University, dipartimento di Scienze Politiche, New York. Si occupa del pensiero democratico e liberale contemporaneo, delle teorie della sovranità e della rappresentanza politica e del populismo. È stata visiting professor presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presso l’Università Bocconi di Milano. Dal 2016 al 2017 è stata presidente di Libertà e Giustizia. Collabora con il “Corriere della Sera”, “Repubblica”, “Domani” e “Il Sole 24 ore”. Nel 2004 le viene assegnato il David and Elaine Spitz Prize della Conference for the Study of Political Thought per il suo volume Mill on Democracy: From the Athenian Polis to Representative Government. Nel 2008 riceve l’Ordine al Merito come Commendatore della Repubblica, conferitole dal Presidente della Repubblica Italiana per "il suo contributo allo studio della democrazia e alla diffusione del pensiero liberale e democratico italiano all'estero". Nel 2009 riceve il premio The Lenfest Distinguished Columbia Faculty Award. Nel 2020 vince il premio Internazionale Capalbio, per il suo volume Me The People.

Qui di seguito i suoi lavori monografici, in lingua inglese o italiana, spesso tradotti in varie lingue: Me The People: How Populism Transforms Democracy, Harvard University Press, 2019; The Few Against the Many: On the Political Conflict in the 21st century, Rome-Bari: Laterza, 2020; Utopia Europa, ed. Antonio Fico (Rome:Castelvecchi, 2019); Article 1st of the Italian Constitution (Rome: Carocci, 2017) – in Italian; The Tyranny of the Moderns, New Haven: Yale University Press, 2015; Democracy Disfigured: Opinion, Truth and the People, Cambridge, Mass.: Harvard University Press, 2014; Democrazia in diretta: Le nuove sfide alla rappresentanza, Milan: Feltrinelli, 2013; La mutazione antiegualitaria. Intervista sullo stato della democrazia, a cura di Arturo Zampaglione, Roma-Bari, Laterza 2013; Prima e Dopo: La brutta china della democrazia italiana, Roma:Donzelli 2011; Liberi e uguali: poteri e aberrazioni dell’individualismo, Roma-Bari: Laterza 2011; Lo scettro senza il re: Partecipazione e rappresentanza nelle democrazia moderne, Rome: Donzelli 2009; Ai confini della democrazia: opportunitá e rischi dell’universalismo democratico, Roma: Donzelli 2007; Representative Democracy: Principles and Genealogy. Chicago: University of Chicago Press 2006; paperback 2008; Mill on Democracy: From the Athenian Polis to Representative Government, Chicago: University of Chicago Press 2002; translated into Italian by Laterza, Rome-Bari: 2006; Individualismo democratico, Rome: Donzelli 1997; Le civili libertá: Positivismo e liberalismo nell’Italia unita, prefaced by Norberto Bobbio, Venice: Marsilio 1990.


6 giugno

Dresda, Varsavia, il triangolo industriale e l’ambiguità della ricostruzione

Carlo Olmo

Cosa hanno prodotto i bombardamenti a tappeto o le distruzioni di quartieri di grandi città? La risposta è ancora oggi urticante: hanno prodotto una paralisi della capacità razionale ed emotiva di quanti si sono trovati coinvolti e la protezione di quanti si sono salvati. E così ci siamo trovati di fronte a ricostruzioni di come doveva essere in origine (Varsavia ne è l’esempio più significativo) portate avanti da élites professionali che non erano altre da quelle che hanno affiancato i regimi, quello fascista come quello nazista. Il caso emblematico è quello di Albert Speer, la situazione emblematica è quella italiana, dopo l’amnistia del 1946. E forse tutte le giustificazioni via via emerse sino ad oggi non fanno i conti con una discontinuità probabilmente neanche cercata.


Carlo Olmo

Carlo Olmo è professore emerito di Storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino, dove è stato Direttore di Dipartimento e Preside della Facoltà. Ha svolto la sua attività di docenza all’École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi, al MIT di Boston, a Londra e Barcellona. È stato fondatore dell'Urban Center Metropolitano di Torino, che ha diretto fino al 2014. Dal 2002 al 2014 ha fondato e diretto «Il Giornale dell’Architettura». Vasta è la sua produzione di testi, saggi e articoli. Tra le sue principali pubblicazioni si segnalano i sei volumi per l’Enciclopedia Treccani del Dizionario dell’Architettura del XX secolo. Con Donzelli Editore ha pubblicato Architettura e Novecento (2010), Architettura e storia (2013), Città e democrazia (2018), Progetto e racconto, (2020). I quattro libri da Architettura e Novecento a Progetto e racconto sono stati riuniti, con un’introduzione che ne spiega il progetto storiografico in un cofanetto, Quadrilogia. Con Simona Caccia, nel 2016, ha ripreso i suoi studi su Le Corbusier nel volume La Ville Savoye: icona, rovina e restauro (1948-1968). Recentissima è l’uscita di Storia contro storie. Elogio del fatto architettonico (2023).


7 giugno

Cammini della speranza: come il cinema ha raccontato il lungo dopoguerra

Gian Piero Brunetta

Enorme giacimento a cui attingere per ritrovare lo spirito di un’epoca, il cinema è sempre più apparso come fonte storica necessaria e luogo di memoria privilegiato nei confronti della nostra storia contemporanea. Da Roma città aperta e attraverso decine e decine di titoli il cinema italiano ha avuto il merito e la capacità di andare alla scoperta del Paese e della sua storia, costruendosi come un grande diario all’inizio scritto da un io collettivo. E insieme un registro e un libro dei conti dove sono annotati profitti e perdite, difficoltà da superare, dolori e rassegnazione, assieme all’ottimismo e alla volontà di ripresa. Ma anche un cammino della speranza che parte dalle macerie e porta ad anni di potente crescita economica e di rapida modificazione delle caratteristiche antropologiche, sociali, politiche e culturali degli italiani.


Gian Piero Brunetta

Emerito di Storia e critica del cinema all’ Università di Padova. Tra i suoi lavori la Storia del cinema italiano, 1979-82 aggiornato in varie edizioni successive fino al 2008, Buio in sala, 1989, Cent’anni di cinema italiano,1991, Il viaggio dell’icononauta, 1997. Per Einaudi ha curato La Storia del cinema mondiale e il Dizionario dei registi del cinema mondiale. Di recente ha scritto per Carocci L’Italia sullo schermo, 2020 e Il cinema che ho visto, 2021. Il suo ultimo lavoro del 2022 La Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 1932-2022 è edito da Marsilio e Biennale di Venezia. Ha ideato la mostra di Cinecittà del 1995 e curato o collaborato a mostre sul pre-cinema, sul cinema e sull’arte italiana in Italia e all’estero. Ha insegnato in Francia, Spagna e negli Stati Uniti e tenuto conferenze in vari paesi europei, americani e in Giappone. È socio ordinario dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e arti di Venezia e dell’Accademia Galileiana di Padova e socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Nel 2017 ha vinto il Premio Feltrinelli dei Lincei. Nel 2020 ha vinto il Premio Acqui Storia Divulgazione.


8 giugno

Il ruolo della cultura giuridica dalla Liberazione alla Costituzione

Mauro Volpi

Il contributo dei giuristi alla fondazione dello Stato democratico è costante e significativo fin dalla costituzione nel 1944 della Commissione per la riforma dell’amministrazione e nel 1945 della Commissione per la riorganizzazione dello Stato, entrambe presiedute da Ugo Forti. Nell’Assemblea Costituente la componente di giuristi deputati è particolarmente importante e svolge un ruolo di primo piano nella Commissione dei settantacinque, presieduta da Meuccio Ruini, incaricata di predisporre il progetto di Costituzione. Nel dibattito in Assemblea diventa centrale il confronto tra i più importanti esponenti dei partiti antifascisti che porta all’approvazione di una Costituzione condivisa, ma i giuristi, appartenenti ai partiti o comunque di grande levatura culturale, intervengono su questioni di particolare importanza, come i diritti inviolabili, il principio di eguaglianza, la forma di governo, gli istituti di garanzia.


Mauro Volpi

Mauro Volpi ha insegnato Diritto Costituzionale Italiano e Comparato nella Facoltà di Scienze Politiche e Diritto Costituzionale Comparato e Diritto Costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2001 al 2006 è stato Preside della Facoltà di Giurisprudenza. Dal 1993 al 2001 è stato Presidente del Centro Studi Giuridici e Politici della Regione dell’Umbria. Dal 1994 al 2021 ha insegnato Diritto Pubblico presso il Master biennale organizzato dalla Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Ponte Felcino (Perugia). Dal 2006 al 2010 è stato membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura. Dal 1° novembre 2018 è stato collocato in quiescenza. Ha pubblicato monografie, saggi e articoli su forme di Stato, Stato democratico, forme di governo, istituti di democrazia diretta, Presidente della Repubblica, Parlamento, revisione della Costituzione, sistemi elettorali, Regioni, responsabilità e immunità dei soggetti titolari di poteri politici, diritti e doveri dei cittadini, magistratura e Consigli superiori.


9 giugno

Sulle fonti della Costituzione italiana

Luciano Canfora

Le correnti di pensiero da cui derivò il testo della nostra Costituzione (in particolare del titolo I e del titolo II) furono inizialmente quelle germogliate durante la Resistenza e successivamente quelle che si affermarono nella campagna elettorale del 2 giugno 1946 e nel corso dei lavori dell'Assemblea costituente. C'è un divario tra queste due fasi, ma certamente la redazione faticosamente elaborata dai costituenti risentì soprattutto del peso delle tre correnti di pensiero dominanti, corrispondenti ai tre partiti di massa: concordi nel governo e concordi nel loro lavoro assembleare.


Luciano Canfora

Luciano Canfora è professore emerito di Filologia greca e latina presso l’università di Bari e coordinatore scientifico della Scuola superiore di studi storici di San Marino. È membro dell’Institute for the Classical Tradition di Boston, della Fondazione Istituto Gramsci e del comitato scientifico dell’Enciclopedia Treccani. Nel 1975 ha fondato la rivista “Quaderni di storia” di cui è ancora oggi il direttore. Inoltre coordina la collana di testi “La città antica” presso l’editore Sellerio, la collana “Paradosis” per le edizioni Dedalo e la collana “Historos” per le edizioni Teti. La sua firma compare su varie riviste sia scientifiche che divulgative e periodicamente sul “Corriere della sera”, soffermandosi sui grandi temi dell’attualità con lo sguardo profondo della storia. È insignito di diverse onorificenze: Medaglia d’oro ai benemeriti delle scienze e della cultura della Repubblica Italiana; Cavaliere di gran croce dell’Ordine equestre di Sant’Agata della Repubblica di San Marino; Croce d’oro dell’Ordine d’Onore della Repubblica Ellenica; Laurea honoris causa in Filologia classica dell’Università di Reims. Ha scritto molti volumi di filologia classica e di storia antica e contemporanea, per cui ha vinto diversi premi (ricordiamo il premio Feronia-Città di Fiano nel 2016 e il premio Acqui Storia nel 2020). Ricordiamo solo gli ultimi: Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano (Laterza, 2019); Fermare l’odio (Laterza, 2019); Europa gigante incatenato (Dedalo, 2020); Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme (Laterza, 2021); Tucidide e il colpo di stato (il Mulino, 2121); La democrazia dei signori (Laterza, 2022); Catilina. Una rivoluzione mancata (Laterza, 2023); Dante e la libertà (Solferino, 2023).


10 giugno

I conti col Fascismo. La prima ondata di narrativa e poesia sulla Resistenza

Gabriele Pedullà

Della Resistenza gli italiani hanno molto appreso dai narratori che, dopo aver combattuto, hanno trasfigurato quell’esperienza decisiva nella pagina scritta per fare “i conti” col fascismo. A partire (in un ideale canone “stretto” della letteratura della Resistenza) da Beppe Fenoglio, dall’epica del ciclo di Johnny e del groviglio di amore e morte di Una questione privata, per arrivare al Caproni narratore di uno dei racconti più belli in assoluto Il labirinto, e poi ancora a Pavese de La casa in collina, ma passando, non potrebbe essere altrimenti, dal più amato e letto Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino. Nella mia lezione metterò alla prova in queste opere il patto tra scrittore e lettore che vive del paradosso di leggere la realtà di quella lotta partigiana nell’invenzione della letteratura.


Gabriele Pedullà

Gabriele Pedullà insegna Letteratura italiana presso l'università di Roma Tre e scrive per «Il Sole 24 Ore». Ha curato, insieme con Sergio Luzzatto, l'Atlante della letteratura italiana (Einaudi 2010-12), è autore di numerosi saggi e monografie fra cui La strada più lunga – Sulle tracce di Beppe Fenoglio, Donzelli 2001 e Machiavelli in tumulto. Conquista, cittadinanza e conflitto nei "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", Bulzoni, 2011 tradotto nel 2018 in inglese per Cambridge University Press, nonché curatore di numerose edizioni: di Cesare Pavese Prima che il gallo canti (Introduzione, edizione, commento), Garzanti, 2021, dei Racconti del Risorgimento (Selezione dell'antologia, introduzione, edizione dei testi, commento, note bio-bibliografiche), Garzanti, 2021, di Federico De Roberto, L'imperio, Garzanti, 2019; di Beppe Fenoglio, Il libro di Johnny, Einaudi, 2015, Tutti i romanzi, Einaudi, 2012, Una questione privata, Einaudi, 2006, Epigrammi, Einaudi, 2005 e dei Racconti della Resistenza, Einaudi, 2005. Di Machiavelli ha curato l’edizione de Il Principe, Donzelli 2013 ma poi in una nuova edizione annotata, con introduzione e commento nel 2022 presso lo stesso editore. Gabriele Pedullà è anche autore di due raccolte di racconti Biscotti della fortuna (2020) e Lo spagnolo senza sforzo (2009) e del romanzo Lame 2017, usciti per Einaudi e con i quali ha vinto numerosi premi. È stato ideatore e curatore della Festa della Resistenza del Comune di Roma (23-25 aprile 2023).


I discussant saranno: Alessandro Simoncini (5/6), Alessio Patalocco (6/6), Antonio Catolfi (7/6), Francesco Duranti (8/6), Gabriele Rigano (9/6) e Floriana Calitti (10/6)

Coordina Salvatore Cingari.


Destinatari del corso

  • studenti iscritti ai corsi di laurea specialistica
  • laureati
  • dottorandi
  • docenti delle scuole
  • docenti di lingua e civiltà italiane
  • studiosi di discipline “italianistiche”
  • appassionati di discipline umanistiche e politico-sociali

Modalità di partecipazione

È possibile seguire il corso in presenza o a distanza e iscriversi all'intero corso o a singole giornate.

Gli incontri si svolgeranno dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00.

Ognuna delle cinque giornate prevede la presenza di un docente diverso, che svolgerà al mattino (ore 11-13) una lectio magistralis di un’ora circa, per poi affrontare un inizio di discussione stimolata da un discussant (un docente della Stranieri) e poi, al pomeriggio (ore 15-17), un seminario con domande da parte dei discenti.


Riconoscimento crediti formativi universitari (CFU)

Agli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale dell'Ateneo che frequenteranno l'intero corso e supereranno una prova finale verranno riconosciuti 3 CFU.


Modalità di iscrizione

Per iscriversi compilare l'apposito modulo online entro il 31 maggio 2023.

Costo del corso

Il costo di iscrizione a una giornata è di 15 euro in presenza e 10 euro a distanza.

Il costo dell'intero corso è di 60 euro in presenza e 50 euro a distanza.

Per gli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale, i laureati nell'anno solare, i dottorandi, i docenti, i collaboratori esperti linguistici e il personale amministrativo dell'Ateneo la partecipazione è gratuita.

Il pagamento va effettuato con carta di credito:

  • utilizzando il portale pagoPA, raggiungibile tramite l'accesso l'area riservata (sezione pagamenti) IT4U, attiva dopo la registrazione al corso
  • accedendo al portale pagamenti di Ateneo e scegliendo come motivo Iscrizione ai corsi di alta cultura

In caso di problemi tecnici con il pagamento online si invita a segnalarli alla segreteria e si può pagare tramite bonifico bancario presso:

Banca INTESA SANPAOLO SPA
IBAN: IT72U0306903011100000046025
Swift address: BCITITMM
CAUSALE OBBLIGATORIA: Nome e Cognome - indirizzo email - CORSO di AGGIORNAMENTO LUGLIO 2023
Filiale Impresa Perugia - via Fontivegge, 53 - 06124 Perugia (PG)
Causale: “Iscrizione corso di alta cultura - giugno 2023”

Per il pagamento del corso è possibile utilizzare anche la Carta del Docente.


Frequenza e attestato di partecipazione

Chi frequenterà l'intero corso (in presenza o a distanza) riceverà un attestato di partecipazione.

Il corso sarà attivato con un minimo di venti partecipanti.


Comitato scientifico e organizzativo

Salvatore Cingari (coordinatore)
Floriana Calitti, Carlotta Caravaggi, Sonia Giugliarelli, Gabriele Rigano, Maria Rita Silvestrelli, Roberto Vetrugno.

Si ringraziano inoltre per l'organizzazione e la promozione:
Laura Betti, Gianluca Lucchese, Sara Nasini, Francesco Scolastra.