
Creazione, sperimentazione e implementazione di strumenti didattici per una maggiore consapevolezza sociopragmatica in apprendenti di italiano LS
Nella didattica dell’italiano LS, molto spesso viene dedicata poca attenzione alla dimensione internazionale, basata sull’acquisizione di competenze sociopragmatiche e pragmalinguistiche. Non è raro, infatti, che gli apprendenti provenienti da questi contesti di apprendimento, abituati a concentrarsi quasi esclusivamente sugli aspetti formali della lingua, una volta in Italia, scoprano a proprie spese quanto la realtà sociolinguistica in cui si trovano corrisponda solo parzialmente a quanto appreso dai manuali. La perdita di motivazione che ne deriva, contingentemente ad altri elementi di crisi dovuti all’incontro con il nuovo contesto, rischiano dunque di acuire la carica negativa di uno shock culturale che, altrimenti, potrebbe essere superato con minore sofferenza. Questo avviene soprattutto in contesti socioculturali strutturalmente marcati come quello del mondo universitario italiano, verso il quale ho concentrato il focus della mia ricerca. Utilizzando come target alcuni gruppi di apprendimenti di italiano LS prossimi alla prima esperienza di mobilità internazionale verso il nostro Paese, con lo scopo di fornire loro alcuni elementi guida che possano agevolarli nell’adattamento socioculturale al contesto universitario, ho messo a punto un percorso didattico finalizzato a stimolare una riflessione meta pragmatica più consapevole, attraverso una prospettiva cross-culturale. Come quadro epistemologico di riferimento, condividendo la definizione di competenza pragmatica fornita da Taguchi (2011) e Ishihara (2007), ho individuato nella teoria degli atti pragmatici di Mey (2006) e Sherifian (2017) la cornice entro la quale operare per comprendere meglio le potenziali cause di (in)felicità e (in)successi pragmatici (Clyne 1994; Washburn 2001), attraverso la gestione dei transfer pragmatici (Kasper 1992; Kecskés 2014) e una riflessione contrastiva sulle (dis)preferenze (Schegloff 2007)) nelle interazioni dei cosiddetti Paesi high-context culture come l’Italia (Guffy 2019). In quest’ottica, dopo aver condotto una serie di studi pilota sulle percezioni che gli apprendenti di italiano LS hanno in merito alla realizzazione di “pratti” relativi a schemi socio-pragmatici più profondi, ho realizzato diverse sperimentazioni per mettere a punto un percorso didattico caratterizzato dall’impiego di risorse online liberamente accessibili, come la piattaforma LIRA - Lingua e cultura Italiana in Rete per l’Apprendimento (http://lira.unistrapg.it/). Questa impostazione mi è servita a capire come guidare gli apprendenti verso una riflessione più consapevole sulle dinamiche relative all’(in)appropriatezza circa l’(in)formalità delle interazioni tipiche di alcuni contesti socioculturali, come quelle che caratterizzano il mondo accademico, ma ho ritenuto opportuno dedicare un focus più ampio alla realizzazione delle richieste, in quanto atti direttivi con maggiore complessità, specie se eseguiti in contesti socioculturalmente marcati come quello dell’ambiente universitario. Con l’ausilio della tassonomia impiegata dal Grupo de Pesquisa "Pragmática(inter)linguística, cross-cultural e intercultural" dell’Universidade de São Paulo (https://www.gppragmatica-usp.com/) di cui sono membro, ho dunque realizzato diverse attività didattiche basate su MCDCT (Multiple-Choice Discourse Completion Task), WDCT (Written Discourse Completion Task) e TAP (Think-Aloud Protocol), per agevolare una riflessione consapevole anche sul concetto di (s)cortesia (Brown e Levinson 1978, 1987) nella realizzazione di richieste con maggiore o minore (in)direttezza (Blum-Kulka, House, Kasper 1989), in base alla distanza e al potere sociale, nonché al grado di imposizione. Allo stato attuale della ricerca, dopo un periodo di studio e sperimentazione del percorso didattico con studenti di italiano LS presso l’Universidade de São Paulo in Brasile, sto comparando i risultati delle osservazioni svolte con precedenti esperienze realizzate in alcune università giapponesi per concludere il lavoro di tesi dottorale.
Pragmatica cross-culturale e didattica dell’italiano come lingua non materna; Transfer pragmatici e didassi dell’italiano come lingua non materna; Cortesia e scortesia linguistica; Processi di adattamento socioculturale e acquisizione dell’italiano come lingua non materna.
• Civile A. (2024), Investigating Socio-Pragmatic Awareness of Italian as a Foreign Language Learners via Computer-Assisted Web Interviews, in G. De Cristofaro, B. Samu e M.F.H. Silva (eds.), Language MOOCs and OERs: new trends and challenges. Selected papers, Perugia: Perugia Stranieri University Press.
• Civile A. (2024), Getting Over the Cultural Shock in Italy. Developing Pragmatic Awareness to Ease Sociocultural Adaptation for Incoming International Students, in G. De Cristofaro, B. Samu e M.F.H. Silva (eds.), Language MOOCs and OERs: new trends and challenges. Selected papers, Perugia: Perugia Stranieri University Press.
• Civile A., Fiorista A., Le Donne M. & Migliorelli A. (2023), Hai voglia di studiare... Analisi di un’espressione idiomatica: tra pragmatica e morfosintassi, in “Italiano LinguaDue” 15(2), pp. 165-178, DOI: https://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/22025.
• Civile A. (2022), Le OER per facilitare l’adattamento socioculturale e lo sviluppo di competenze socio-pragmatiche in apprendenti di italiano LS, in “Italiano a stranieri” 32, pp. 32-28, ISSN: 1790-5672.
• Biagetti M. e Civile A. (2019), Come insegnare italiano L2 ai bambini? Esperimenti di didattica ludica a Tokyo, in Diadori P. e Marrazzo L. (eds.), La nuova DITALS risponde, Edilingua, pp. 62-73, ISBN: 9788899358518.
• Civile A. (2019), An Action-Oriented Approach: New Syllabus Outline for the Breakthrough Level of the Italian Language Elective Courses, in “Kunitachi College of Music Journal” 53, pp. 127-138. ISSN 0288-5492.
• Biagetti M. e Civile A. (2018), L'italiano vien giocando: proposte di didattica ludica in Giappone, in “Italiano a stranieri” 24, pp. 26-30, ISSN: 1790-5672.