Enrico Terrinoni riceve oggi il prestigioso premio De Sanctis, rivolto alle eccellenze della letteratura italiana ed internazionale

Il docente della Stranieri ha pubblicato la prima edizione bilingue al mondo annotata dell'Ulisse di James Joyce

25 maggio 2022

Lo studioso verrà premiato nel pomeriggio presso la residenza di Stato Villa Doria Pamphilj alla presenza dei ministri dell’Università e dell’Istruzione

Enrico Terrinoni

Enrico Terrinoni, professore ordinario di letteratura inglese all'Università per Stranieri di Perugia, saggista e traduttore di profilo internazionale, riceverà oggi pomeriggio a Roma (Villa Pamphilj) il Premio De Sanctis per la Letteratura, prestigioso riconoscimento annuale che gode dell’adesione del Presidente della Repubblica, rivolto alle eccellenze della letteratura italiana ed internazionale.

 

Alla cerimonia parteciperanno Cristina Messa, Ministro dell’Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, Lucia Borgonzoni, sottosegretario al Ministero della Cultura, l’Ambasciatore Pasquale Terracciano, Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI, Gianni Letta, patron del Premio e Francesco De Sanctis, presidente della Fondazione De Sanctis pronipote del critico letterario a cui il premio è intitolato.

La giuria del De Sanctis, composta da Giorgio Ficara, Nadia Fusini, Elisabetta Rasy, Raffaele Manica, Massimo Onofri, Raffaello Palumbo Mosca e Giacomo Marramao, conferirà ad Enrico Terrinoni il Premio speciale per l’opera Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma (Feltrinelli, 2022).

Goriziano di nascita e romano di adozione, Enrico Terrinoni ha ottenuto nel 2004 il dottorato di ricerca (PhD) in Irlanda presso l'University College Dublin ed è stato Government of Ireland Research Fellow tra il 2001 e il 2003; nel 2008 è stato Mendel Fellow presso la Indiana University di Bloomington - USA, nel 2014 visiting research fellow alla Marsh's Library - Dublino, e nel 2019 Keogh-Naughton Visiting Fellow alla Notre Dame University.

Si occupa attivamente di letterature di lingua inglese e di teoria e pratica della traduzione. Suoi contributi sono usciti su Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, La Stampa, Il Messaggero e Irish Times.

Ha lavorato in particolare su James Joyce, traducendo l'Ulisse per Newton Compton, versione con la quale ha vinto il Premio Napoli per la Lingua e la Cultura Italiana (sezione traduzione) nel 2012. Con Fabio Pedone Ha tradotto per gli Oscar Mondadori gli ultimi due libri del Finnegans Wake di Joyce: Il primo volume annotato, edito nel 2017, corrispondente ai capitoli 1 e 2 del libro III, ha vinto il premio Annibal Caro per la miglior traduzione. Il secondo e ultimo volume è uscito nel 2019 per l'ottantesimo anniversario della pubblicazione dell'opera. La sua traduzione dell’Antologia di Spoon River pubblicata da Feltrinelli ha vinto il Premio Gregor von Rezzori Città di Firenze 2019. Nel 2021 ha pubblicato la prima edizione bilingue al mondo annotata dell'Ulisse di James Joyce.

Vincitori del Premio De Sanctis sono stati, tra gli altri, Massimo Cacciari, Gian Luigi Beccaria, Pietro Citati, Giorgio Napolitano, Carlo Cottarelli, Gustavo Zagrebelsky, Carlo Ginzburg.

LA FONDAZIONE DE SANCTIS
La Fondazione De Sanctis nasce nel 2007 su iniziativa dell’architetto Francesco De Sanctis, pronipote del critico letterario, a seguito dell’acquisizione di un lascito di famiglia costituito dall’archivio personale e dalla biblioteca dell’illustre antenato.

L’obiettivo della Fondazione è rendere questa importante eredità la base di partenza per un progetto culturale che attualizzi l’opera e il pensiero di Francesco De Sanctis quale patrimonio collettivo, per renderlo materia viva e contemporanea, a livello nazionale ed europeo.

Con questa prospettiva la Fondazione fa della diffusione internazionale dell’identità letteraria, filosofica e artistica italiana la propria principale missione, con un’attenzione particolare alle radici meridionali dello studioso e critico letterario irpino e uno sguardo attento sul presente e sulle realtà culturali europee che da quelle stesse radici si sono sviluppate.