Presentato alla Stranieri il libro di Enrico Menduni

Un viaggio nella memoria tra treni e stazioni

14 dicembre 2016

È stato presentato questa mattina alla Sala Goldoni di Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia, “Andare per treni e stazioni” (Il Mulino) il nuovo libro di Enrico Menduni, scrittore e documentarista, insegnante di Cinema e televisione all'università Roma Tre. Alla presentazione, moderata dal prof Antonio Catolfi, docente di cinema alla Stranieri, erano presenti, oltre al magnifico Rettore prof. Giovanni Paciullo, la prof.ssa Sandra Covino Direttrice del Dipartimento di Scienze umane e sociali, e molti tra docenti, studiosi, ed esperti: Salvatore Cingari, Rolando Marini, Roberto Meloni, Giacomo Nencioni, Maurizio Pagano, Alessio Patalocco, Stefano Pozzovivo e Gabriele Rigano, che hanno animato con i loro interventi la giornata dedicata ai temi del libro, dai treni alle stazioni, al viaggiare alle suggestioni oniriche del cinema e della televisione fino alla storia delle prime reti ferroviarie.

A fare gli onori di casa è stato il Magnifico Rettore della Università per Stranieri di Perugia il prof. Giovanni Paciullo che ha ricordato la proficua e pioneristica collaborazione dello scrittore e studioso Menduni con l’Ateneo. “Quest’ultimo lavoro di Menduni – ha detto il Rettore Paciullo – è un’opera molto suggestiva, perché è anche molto legata alle nostre personali memorie. La stazione, il treno sono segni di ricordi e di nostalgie. Chi ha vissuto nella provincia italiana – ha aggiunto il rettore - sa che la stazione è stato, e lo sarà ancora per tutti, un passaggio obbligato che ha segnato la nostra vita e la nostra crescita. Questo libro unisce la memoria, il modo di vivere e l’attualità. E’ un libro in cui emergono suggestioni immerse in una narrazione che avvicina il lettore al pensiero dello scrittore. Menduni – conclude il rettore - ha avuto la capacità di portare la sua ricerca, il suo magistero alla portata di tutti, dandole quella dimensione di didattica aperta, e fruibile a tutti”.

Anche la prof.ssa Sandra Covino Direttrice del Dipartimento di Scienze umane e sociali della Stranieri di Perugia ha sottolineato l’alto valore della produzione scientifica dell’autore e ha affermato che “In questo libro c’è tutta la nostra attualità, attraverso la storia della ferrovia italiana che è paradigmatica dello sviluppo del nostro paese. Menduni ha scelto le tappe dell’itinerario Roma-Napoli, e ne ha delineato per ogni tratto la sua storia fino ai giorni nostri, concludendo il suo bel libro con il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, esempio virtuoso di riuso e restauro delle officine borboniche che furono al servizio della prima ferrovia italiana, quella di Napoli-Portici (1839). Una galleria raffinata e insieme popolare, quella narrata da Menduni, arricchita da citazioni personali di romanzi, racconti, poesie, quadri e film che hanno parlato di treni”.

Per Giacomo Nencioni, ricercatore della Stranieri di Perugia, “la bellezza di questo libro è il fatto che Menduni racconta la meraviglia del percorso italiano nella modernità. Si parla – ha aggiunto Nencioni - della meraviglia del cinema, della meraviglia della storia dei grandi media. L’idea di raccontare i treni e le stazioni italiane come uno dei percorsi nell’identità italiana nell’avventura della modernità si è rivelato appartenere ad ognuno di noi. Menduni ha colto un elemento talmente spina dorsale della nostra costruzione dell’identità italiana che ognuno di noi ha a che fare con questa tematica”.

Rolando Marini, docente di Sociologia della comunicazione di massa presso l'Università per Stranieri di Perugia, ricordando la vasta produzione scientifica e intellettuale dello studioso Menduni, ha posto l’accento sulle trasformazioni della nostra società. “Le innovazioni tecnologiche – ha detto Marini – soprattutto quelle applicate a sistemi di comunicazione portano nella società, ma non soltanto nella cultura ma anche nel paesaggio: paesaggio sociale ma anche ambientale, e quindi anch’esso un paesaggio culturale. Menduni – prosegue Marini – credo sia sedotto dall’innovazione tecnologica e dalla sua capacità trasformativa. In questo libro - continua - ci dà un piccolo segnale dell’inquietudine che questa seduzione può produrre. Una seduzione che attrae ma che ci mette anche in guardia. Non dobbiamo dimenticare – conclude Marini – certi aspetti che si celano dietro l’innovazione tecnologica che molto spesso tendiamo forse “vigliaccamente” a dimenticare”.

Le visioni riportate nel libro, per Roberto Meloni, architetto del Comune di Terni, “ripercorrono la storia del nostro paese, mettendo al centro l’infrastruttura che è diventata elemento di genesi degli spazi in cui viviamo. A questo libro ci accomuna – continua l’architetto - Il progetto di rigenerazione dell’ambito della stazione di Terni che parte da una scelta strategica promossa dall’Amministrazione Comunale di Terni insieme alla Regione Umbria che è quella di definire un nuovo sistema di collegamento tra la viabilità esterna e la città”.