Fernando Nardi, direttore del centro di ricerca su rischi idrogeologici, lancia un appello ai giovani sul clima: "scienze ingegneristiche e umanistiche insieme per mitigare rischi climatici ed idrogeologici"

September 28, 2022

L’impatto della crisi energetico climatica chiama un sempre crescente numero di studiosi ed esperti a riflessioni condivise sullo status quo ambientale e sulle possibili strategie di contrasto al climate change.

Anche l’Università per Stranieri di Perugia, col Centro di Studi sulle risorse idriche e i rischi idrogeologici ed ambientali (WARREDOC - Water Resources Research and Documentation Center), per voce del suo direttore Fernando Nardi, chiama i giovani a riflettere sulla formazione necessaria per affrontare queste indifferibili problematiche: "l’infausta concatenazione di eventi a cui stiamo assistendo oggi, dovuta alla guerra in Ucraina e alla conseguente crisi energetica - che va ad accrescere quella climatica - ha un impatto globale sul pianeta, con la conseguenza che il climate change potrebbe ulteriormente aggravarsi. Non basterà quindi da sola – sottolinea il direttore del Warredoc – la spinta dell'innovazione per affrontare la transizione ecologica ed energetica; occorre creare in tutti i cittadini una vera e propria cultura dei temi ambientali e climatici. Anche il triste evento alluvionale e le vittime di quello di piena nelle Marche ci insegna per l'ennesima volta – sottolinea Fernando Nardi - che i cittadini a rischio vanno informati e ancor prima educati riguardo tali evenienze, e che la conoscenza dei rischi può salvare tante vite quante l'opera ingegneristica".

Nardi, che è professore associato di Costruzioni idrauliche, marittime e Idrologia, è da sempre impegnato nella ricerca su infrastrutture idriche, pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile, gestione delle risorse idriche ed idrogeologiche, e di recente anche nel settore emergente della Citizen Science, ovvero l’insieme delle azioni che prevedono il coinvolgimento dei cittadini in progetti scientifici di monitoraggio e mitigazione dei rischi ambientali.

"Insieme all'impegno sociale sui temi ambientali, al coinvolgimento delle comunità locali in progetti innovativi – continua il docente - chiedo oggi ai giovani di informarsi e riflettere sull'importanza di programmi educativi che promuovano la sinergia tra scienze fisico matematiche e scienze umanistiche. Solo da tale contaminazione multidisciplinare potrà fiorire una nuova generazione di professionisti del settore climatico e ambientale, i quali tengano in conto la necessità di innovazione sia tecnologica che culturale. Solo i valori dell’umanesimo – conclude il prof. Nardi - possono a mio avviso far sbocciare nelle nuove generazioni la conoscenza critica necessaria ad affrontare le nuove sfide ambientali, pandemiche ed energetiche".

Da quando è divenuto direttore del WARREDOC, nel 2017, Nardi ha posto in essere progetti di ricerca che intrecciano i saperi e le indagini del più tradizionale ed antico ambito di studi dell’Ateneo, quello delle scienze sociali e umanistiche, con le sperimentazioni portate avanti dal Centro sull'ingegneria e il digitale allo scopo di promuovere la conoscenza e lo sviluppo di scenari di adattamento e mitigazione dei rischi naturali. Tra i vari progetti internazionali, il WARREDOC sta coordinando il modulo europeo NEXUS-NESS sul nesso che lega acqua, energia, cibo e ambiente, nel quale il coinvolgimento di cittadini e stakeholder si integra a sofisticati modelli e strumenti d’osservazione e modellazione del “sistema integrato terra” per garantire sicurezza idrica, energetica, alimentare e ambientale. Altro impegno del Centro è progetto CHARISMA che darà vita nuova alla figura del risk manager per i beni culturali.

"Alla Stranieri - sottolinea a questo riguardo il direttore del Centro Warredoc -, giovani studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo si incontrano e si formano oggi studiando sia materie tecniche che storico letterarie. Molti sono i progetti di studio e sperimentazione in cui scienze dure e scienze morbide interagiscono allo scopo di accrescere la coscienza ecologica e l’efficacia dei loro esiti per consentire ai giovani di diventare protagonisti consapevoli del cambiamento sociale e culturale necessario per approcciare le indifferibili problematiche ambientali che incombono sul nostro presente e si abbatteranno sul nostro futuro".

Largo, dunque, alla contaminazione tra ambiti disciplinari, è il messaggio che giunge dal Centro Warredoc della Stranieri, organismo di ricerca che da quasi quant’anni intreccia rapporti di studio e sperimentazione con i più prestigiosi omologhi nel mondo, a partire dal M.I.T di Boston. "Perché la consapevolezza del mutamento necessario nei nostri stili di vita e negli interventi strutturali - conclude Fernando Nardi - nasce unicamente da una rinnovata cultura del territorio e dell’ambiente, unite a competenze tecnologiche e a quella coscienza del bello, che solo lo studio umanistico può regalare".