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A grandi passi verso un turismo più slow e più cult

Le dichiarazioni del rettore De Cesaris, di Capecchi, direttore di Tule, del presidente De Marsanich e del vicepresidente Menchi sul neonato Centro per il turismo letterario e sul network europeo in costituzione

November 4, 2022

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Tule, il neonato Centro per il Turismo Letterario, sono intervenuti i rappresentanti degli organismi partner. Queste le loro dichiarazioni:

“La nascita del Centro TULE – sottolinea il Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia – rappresenta per il nostro Ateneo l’opportunità di svolgere ricerche innovative in un campo ancora poco frequentato dagli studi accademici, con una prospettiva di apertura internazionale, che appartiene alla storia e alla missione dell’Università per Stranieri di Perugia”.

“Ci proponiamo di coniugare – spiega il direttore del Tule, professor Giovanni Capecchi, docente dell’Università per stranieri di Perugia – cultura, ambiente, economia e tradizioni locali, storia e storie di uomini e donne che hanno caratterizzato tante piccole e piccolissime realtà che oggi, grazie a studiosi e letterati, possono rappresentare un sicuro motivo di interesse per un nuovo tipo di turismo, che definirei slow-cult e che noi intendiamo promuovere attraverso un rapporto diretto prima di tutto con i Comuni e le comunità locali. Si tratta di un movimento nato non molti anni fa, ma che negli anni è cresciuto e ha giocato e può giocare un ruolo sempre più importante”.

“Una delle ragioni per cui crescono i viaggi culturali e i viaggi nei luoghi dell’ispirazione letteraria – aggiunge il presidente dell’Associazione Parchi letterari, Stanislao de Marsanich - è che il visitatore vuole vivere esperienze originali del luogo, non omogeneizzate. Non vuole conoscere solo nomi e date, ma interpretare il territorio e farne parte così come ne fecero parte scrittori e poeti. È fondamentale quindi insistere sulla qualità dei servizi per introdurre alla storia, alla cultura, all’ambiente e ai monumenti di una località. Chi arriva in treno, in camper, a piedi, in moto o in bicicletta o in viaggio di studio, non solo trova nei parchi letterari tutti o quasi tutti i servizi di cui ha bisogno, ma scopre perché quel luogo è unico rispetto a tanti altri. Le risorse storiche, culturali e ambientali di una comunità sono insostituibili. Se è vero che il paesaggio culturale è oggi al centro dei piani per rilanciare il turismo, è importante che sia accompagnato nella sua naturale evoluzione da una politica condivisa di riscoperta e tutela dell’ambiente. A 100 anni della legge sulla tutela del paesaggio ispirata da Benedetto Croce, è questo per noi un impegno quotidiano per appassionare il visitatore e il residente proprio alla tutela di quel paesaggio fotografato dalla sensibilità di uno scrittore o di un poeta, ma che è necessariamente in evoluzione; è un racconto inseparabile dalla località che li ospita. Sono i luoghi stessi ad aver comunicato le sensazioni che hanno ispirato tanti romanzieri, e che nelle loro opere offrono a loro volta offrono un modo inedito d’interpretazione dello spazio, in un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività economiche, in cui l’esperienza del passato rivela una proposta per il futuro”.

"Uniser Pistoia – conclude il suo vicepresidente, Ezio Menchi - intende dare al programma sul turismo letterario un contributo sostanziale e di lungo orizzonte. Ne condivide gli obbiettivi di ricerca, di approfondimento culturale, di riscoperta, valorizzazione e crescita dei luoghi e dei territori, nonché l'effetto sul turismo di qualità e sull'economia di prossimità. Qualche ricaduta, anche nel territorio di Pistoia, lo possiamo già misurare e documentare. Esso coniuga in modo nuovo, originale - in una rete potenzialmente estesa ai paesi d'Europa - letteratura, autori, contesti geografici ed umani, nuovi modelli di economia. Un programma che ci entusiasma perché non si limita ad evocare il futuro, lo costruisce".