Palazzo Gallenga sarà la sede di un Centro Internazionale di Studi

per la conservazione e gestione del patrimonio culturale tangibile

January 10, 2018

"Perugia è oggi sede di una riunione di tutte le cattedre Unesco italiane ed è destinataria di un'autorevole sollecitazione da parte della segreteria generale dell'Unesco di promuovere nell'ambito delle risorse del territorio, della tutela dei beni culturali, una iniziativa stabile. La conseguenza della riunione di oggi sarà la probabile creazione di un Centro che raccoglie tutte le cattedre Unesco e che verrà localizzato a Palazzo Gallenga". Lo ha detto il rettore dell'Università per Stranieri di Perugia, prof. Giovanni Paciullo, a margine della riunione con i componenti delle 10 cattedre UNESCO italiane che fanno parte del gruppo TEST "Assetto del Territorio, Sostenibilità Urbana, Turismo", formato dalla Commissione nazionale Italiana per l'UNESCO che ha proposto Perugia come sede di questa rilevante iniziativa.
All'importante incontro, organizzato e promosso in collaborazione con la cattedra Unesco in "Water resources management and culture", hanno partecipato la professoressa Giovanna Zaganelli, direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, il prof. Lucio Ubertini della cattedra Unesco "Water resources management and culture" della Stranieri di Perugia, il prof. Paolo Ceccarelli, docente di "Pianificazione urbana e regionale per lo sviluppo sostenibile locale all'Università di Ferrara, Angela Colonna dell'Università della Basilicata, Fiorella Dallari dell'Università di Bologna, Paolo Canuti dell'Università di Firenze, Lucio Valerio Barbera dell'Università "La Sapienza" di Roma, Paolo Orefice dell'Università di Firenze, Chiara Biscarini e Maria Giovanna Pagnotta dell'Università per Stranieri di Perugia, Giuliano Cerulli dell'Università di Perugia, Luigia Melillo del Centro EroMediterraneo di Napoli, Luisa F. Cabeza dell'Università di Lleida. Delle ragioni che hanno spinto l'Unesco a proporre questo centro ha parlato il prof. Paolo Ceccarelli nella sua relazione introduttiva: "Con il progredire dello sviluppo economico e tecnologico è cresciuta da parte di ciascuna società l'attenzione per il proprio patrimonio culturale e l'impegno di proteggerlo e di valorizzarne il ruolo. Non va però sottovalutato - ha aggiunto - che i rischi della distruzione di queste risorse aumentano e diventano oggetto di particolare attenzione proprio nel momento in cui i beni culturali diventano una componente importante della vita culturale, sociale ed economica e il processo di "patrimonializzazione" della natura, del paesaggio e delle opere create dall'uomo si estende sempre di più, spingendo ad accrescere costantemente il patrimonio fruibile".
Le aree di interesse del Centro, grazie alle competenze delle Cattedre UNESCO in questa fase iniziale, riguarderanno la protezione del Patrimonio dalle calamità naturali, dal dissesto idrogeologico, dall'inquinamento e dal cambiamento climatico. Tra gli obiettivi del Polo scientifico Unesco ci sarà anche il monitoraggio sismico finalizzato alla conservazione preventiva del costruito storico. E precisamente quello di sviluppare metodologie e sistemi per la diagnosi tempestiva degli edifici storici a seguito di eventi sismici, ma anche prospettare tecnologie innovative per la documentazione, l'analisi e il monitoraggio comprese le tecnologie di comunicazione e i patrimoni virtuali.