I verbi
La coniugazione attiva (6 persone) dei verbi regolari e irregolari dei seguenti modi e tempi:
¹ Nota: competenza solo parziale del trapassato congiuntivo
- indicativo passato remoto
a) per indicare un’azione conclusa nel passato
b) per esprimere distanza temporale tenendo conto delle differenze con l’uso del passato prossimo
c) con la percezione dei diversi usi nelle varietà regionali e di stile (scritto e parlato)
- ripresa del modo congiuntivo tempo presente in subordinate oggettive esplicite
a) per esprimere una volontà
b) per esprimere un dubbio
c) in subordinate soggettive esplicite introdotte da espressioni impersonali quali: è necessario che, è importante che, ecc., es. Voglio che tutto vada bene; dubito che torni oggi; è importante che venga.
- uso del modo indicativo tempo presente come presente storico, per far rivivere un momento del passato nel presente e per conferire maggiore efficacia alla narrazione degli eventi o come artificio stilistico, es. Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798 e muore a Napoli nel 1837.
- modo congiuntivo tempo passato per esprimere anteriorità rispetto verbi al presente che indicano opinioni, speranza, sentimenti, dubbio o in subordinate soggettive esplicite che dipendono da espressioni impersonali, es. Penso che sia partito ieri; spero che abbia studiato; sono contenta che sia venuto; ecc.
- modo congiuntivo tempo imperfetto in subordinate oggettive esplicite
a) per esprimere un desiderio, es. Mi piacerebbe che venisse con noi; vorrei che fosse qui.
b) per esprimere anteriorità rispetto al presente, es. Penso che fosse una rivista interessante.
c) per esprimere contemporaneità con verbi al passato che indicano opinioni, speranza, sentimenti, volontà, dubbio, es. Pensavo che non funzionasse; speravo che se ne andasse; mi dispiaceva che non mi ascoltasse; volevo che studiasse; non ero sicuro che capisse; o in subordinate soggettive esplicite che dipendono da espressioni impersonali, es. Era importante che partisse.
d) per esprimere un desiderio, es. Mi piacerebbe che tu venissi con me.
- modo congiuntivo tempo trapassato¹ per esprimere anteriorità con verbi al passato che indicano opinioni, speranza, sentimenti, volontà, dubbio o in subordinate soggettive che dipendono da espressioni impersonali, es. Pensavo che non avesse funzionato; speravo che se ne fosse andato; mi dispiaceva che non mi avesse salutato; volevo che mi avesse detto la verità; era importante che lo avesse già conosciuto.
- modo congiuntivo presente, passato, imperfetto, trapassato nelle frasi subordinate introdotte da prima che, es. Lo saluto prima che parta; o dalle congiunzioni che indicano
a) una condizione purché, a condizione che, a patto che, es. Parto purché tu venga con me.
b) un fine perché, affinché, es. Parlo lentamente perché tu possa capire meglio.
c) una concessione nonostante, sebbene, benché, es. Gli parlo nonostante non mi sia simpatico.
d) un modo introdotto da come se, es. Mi trattava come se fossi suo figlio.
e) un “eccezione” introdotte da a meno che (non), es. Vengo con voi a meno che io non faccia tardi al lavoro.
- concordanza di tutti i tempi del modo congiuntivo: presente e passato, imperfetto e trapassato.
- modo condizionale tempo passato per esprimerea) un desiderio o un’eventualità nel passato, es. Lo avrei voluto incontrare; mi sarei potuto laureare l’anno passato.- uso dell’imperfetto congiuntivo e condizionale presente per esprimere il periodo ipotetico della possibilità, es. Se tu potessi, mi faresti un piacere.
b) un’azione futura nel passato, es. Ha detto che sarebbe venuto.
- uso del trapassato congiuntivo e del condizionale passato per esprimere il periodo ipotetico della irrealtà, es. Se tu me lo avessi detto, sarei venuto.
- modo gerundio tempo presente
a) con valore temporale, es. L’ho incontrato camminando per strada.
b) con valore modale, es. Ha passato la serata leggendo.
c) valore causale, es. Essendo in due dovremmo prenotare una doppia.
- modo gerundio tempo passato con valore causale e temporale, es. Avendo finito il lavoro, posso andarmene; avendo rifatto l’esercizio, ho capito l’errore.
- modo infinito presente
a) con valore nominale, es. Non dimenticare il passato è un dovere; con il passare del tempo
b) con le preposizioni, es. Consiste nel leggere un giornale.
c) dipendente dai verbi fattivi fare e lasciare, es. Te lo faccio ascoltare; ti lascio andare.
- modo infinito tempo passato in
a) subordinate temporali implicite che indicano posteriorità introdotte da dopo, es. Dopo averlo visto mi sono sentita meglio.
b) subordinate temporali implicite che indicano anteriorità introdotte da prima di, es. Prima di averlo conosciuto non mi piaceva.
- participio passato usato con funzione aggettivale, es. una situazione voluta; la fiducia mostrata; e con funzione temporale indicando anteriorità, es. Fatta la spesa sono tornato a casa.
- forma passiva dei verbi transitivi con l’uso del verbo essere e venire, es. È stato scelto dall’insegnante; il ladro viene arrestato dalla polizia.
¹ Nota: competenza solo parziale del trapassato congiuntivo